Gantenerumab nella malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli anticorpi monoclonali che prendono di mira l'amiloide-beta ( A-beta ) hanno il potenziale di rallentare il declino cognitivo e funzionale nelle persone con malattia di Alzheimer in fase iniziale.
Gantenerumab è un anticorpo monoclonale anti-A-beta IgG1, completamente umano, somministrato per via sottocutanea con la massima affinità per gli aggregati di beta-amiloide, testato per il trattamento della malattia di Alzheimer.
Sono stati condotti due studi di fase 3 ( GRADUATE I e II ) che hanno coinvolto partecipanti di età compresa tra 50 e 90 anni con lieve deterioramento cognitivo o lieve demenza dovuta alla malattia di Alzheimer ed evidenza di placche amiloidi alla tomografia a emissione di positroni ( PET ) o al test del liquido cerebrospinale ( CSF ).
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Gantenerumab oppure placebo ogni 2 settimane.
L'esito primario era la variazione rispetto al basale del punteggio CDR-SB ( Clinical Dementia Rating-Sum of Boxes; range da 0 a 18, con punteggi più alti ad indicare un maggiore deterioramento cognitivo ) alla settimana 116.
Negli studi GRADUATE I e II sono stati arruolati rispettivamente 985 e 980 partecipanti.
Il punteggio CDR-SB al basale era 3.7 nello studio GRADUATE I e 3.6 nello studio GRADUATE II.
La variazione rispetto al basale del punteggio CDR-SB alla settimana 116 è stata 3.35 con Gantenerumab e 3.65 con placebo nello studio GRADUATE I ( differenza, -0.31; P=0.10 ) e 2.82 con Gantenerumab e 3.01 con placebo nello studio GRADUATE II ( differenza, -0.19; P=0.30 ).
Alla settimana 116, la differenza nel livello di amiloide alla PET tra il gruppo Gantenerumab e il gruppo placebo era -66.44 e -56.46 centiloidi negli studi GRADUATE I e II, rispettivamente, e lo stato amiloide-negativo è stato raggiunto nel 28.0% e nel 26.8% dei partecipanti che hanno ricevuto Gantenerumab nei due studi.
In entrambi gli studi, i partecipanti che hanno ricevuto Gantenerumab avevano livelli più bassi di tau 181 fosforilata nel liquido cerebrospinale e livelli più alti di A-beta-42 rispetto a quelli che avevano ricevuto placebo; l'accumulo di tau aggregato sulla PET era simile nei due gruppi.
Anomalie nell'imaging correlate all'amiloide con edema ( ARIA-E ) si sono verificate nel 24.9% dei partecipanti che hanno ricevuto Gantenerumab e anomalie nell'imaging correlate all'amiloide con edema sintomatiche si sono verificate nel 5.0% dei partecipanti.
Tra le persone con malattia di Alzheimer in fase iniziale, l'uso di Gantenerumab ha portato a un carico di placche amiloidi inferiore rispetto al placebo a 116 settimane, ma non è stato associato a un declino clinico più lento. ( Xagena2023 )
Bateman RJ et al, N Engl J Med 2023; 389: 1862-1876
Neuro2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Dieta MIND e dieta mediterranea per il ritardo neurodegenerativo nella malattia di Alzheimer
La dieta può ridurre il rischio di demenza da Alzheimer e rallentare il declino cognitivo, ma la comprensione dei meccanismi...
Lecanemab nella malattia di Alzheimer precoce
L'accumulo di beta-amiloide aggregata solubile e insolubile ( A-beta ) può avviare o potenziare i processi patologici nella malattia di...
Donanemab nella malattia di Alzheimer sintomatica precoce: studio TRAILBLAZER-ALZ 2
Esistono trattamenti efficaci limitati per la malattia di Alzheimer. Sono stati valutati l'efficacia e gli eventi avversi di Donanemab, un...
Malattia di Alzheimer ed epilessia
Studi osservazionali hanno suggerito una relazione bidirezionale tra la malattia di Alzheimer ( AD ) e l'epilessia. Resta tuttavia dibattuto...
Sicurezza ed efficacia di Semorinemab nella malattia di Alzheimer da lieve a moderata: studio Lauriet
L'accumulo di grovigli neurofibrillari di proteina tau nella malattia di Alzheimer è correlato al declino cognitivo. Le immunoterapie anti-tau sono...
Solanezumab nella malattia di Alzheimer preclinica
Gli studi su anticorpi monoclonali mirati a varie forme di amiloide in diversi stadi della malattia di Alzheimer hanno avuto...
Anomalie di imaging correlate all'amiloide in due studi di fase 3 che hanno valutato Aducanumab nei pazienti con malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli studi clinici randomizzati di fase 3 EMERGE ed ENGAGE su Aducanumab ( Aduhelm ) forniscono un solido set...
Lieve deterioramento cognitivo con corpi di Lewy o con malattia di Alzheimer, progressione a demenza
Per determinare se il deterioramento cognitivo lieve con corpi di Lewy o il deterioramento cognitivo lieve con malattia di Alzheimer...
Sicurezza ed efficacia del Pioglitazone per ritardare il deterioramento cognitivo nelle persone a rischio di malattia di Alzheimer: studio TOMMORROW
L'identificazione delle persone a rischio di deterioramento cognitivo è essenziale per migliorare il reclutamento negli studi di prevenzione secondaria della...